riflessioni, aspirazioni e frustrazioni di Rasputin, gatto rosso a coda corta,rigidamente "indoor", recluso in un appartamento del VII piano senza balconi,costretto ad osservare e cercare di annusare il mondo dietro i vetri, spettatore perplesso davanti ai comportamenti incoerenti dei suoi umani, quali non voler fare entrare i topi e non voler far uscire i gatti.
Mi sa che questi non sanno manco l'abc della democrazia. Uno si candida se vuole fare politica, non può essere eletto per diritto divino. Altrimenti si riproponga la monarchia, così si risparmia pure sulle elezioni e il gioco diventa scoperto, oltre che duro ...
Veramente, alligatore, sono lustri che si candida chi ha solo uno slogan, che sostituisce ampiamente, nelle pance degli elettori, ogni programma ragionato. E poi, col gioco di tiro al piccione per cui si è fatto a gara:dimezziamoli, no decimiamoli...li nostri rappresentanti parlamentari, come se due nominati ( dal partito, dalla 'ndrangheta) fossero meglio di 5, senza minimamente badare a come dovrebbero essere eletti, cos'altro significa se non che si desidera tornare ai tempi del sovrano assoluto. Oggi ne sopravvive al mondo uno solo:monarchia assoluta elettiva col monarca che si definisce santo e si veste di bianco...come qualcuno diceva dei sepolcri. E si, non lo dichiarano, ma i pifferai che seducono le pance proprio li vanno a parare. Ma magari, poverini, non lo sanno, sono anche loro sedotti da altro pifferaio. Quanto alla Ferrari...povero ing. Enzo, si starà rivoltando nella tomba vedendosi così indegnamente rappresentato da chi, è da una vita che promette di scendere in campo, solo che non sa né camminare, né stare in piedi, né scendere e non sa nemmeno cos'è un campo: in vita sua ha imparato a fare solo il superbetto viziosetto figlio dell'oca bianca.
La mia, caro giuseppe armando, era ovviamente una provocazione: se andiamo a votare, e i poteri forti, tramano, più o meno esplicitamente, perchè vada a Palazzo Chigi, chi non si presenta (perchè nessuno lo voterebbe), vuol dire che siamo già in una monarchia, dove si vota solo per finta (non assoluta, ma una democrazia truccata). Io voglio a Palazzo Chigi, chi si presenta con la sua faccia, e vince (anche se non mi piace), e poi, se fa male, fuori ... troppo complicato?
Ma era chiaro, alligatore, che la tua fosse ironia. Io ho preso la palla al balzo per approfondire il tema. Perché, vedi, ritengo che democrazia sia non tanto il rituale di votare ( come si fa ed è obbligatorio, in tutti i regimi dittatoriali attuali) ma sia il poter esprimere le proprie scelte, avere tutti le stesse opportunità di esprimerle perché regolate da regole certe ed uguali per tutti. Ma in Italia ciò si è progressivamente negato a partire dal '47. Ed i poteri forti si esprimono tramite quelle associazioni private che sono i partiti, perdurando la violazione dell'art 49 della Costituizione. Sono centri di potere, insieme ai sindacati, che negano al loro interno ogni possibile espressione democratica, per entrambi, per es., la Corte dei Conti non può verificare il bilancio. Noi non eleggiamo il Pres. del Consiglio che è incaricato dal Pres. della Repubblica e legittimato dal Parlamento. L'artificio tipografico di mettere in scheda elettorale il nome del " duce" del partito come primo ministro è antidemocratico: infatti i parlamentari sono obbligati in conseguenza in quanto nominati a scelta del "duce". Nel '93 36.000.000 di cittadini ( oltre il 90% degli elettori) votarono si al referendum radicale che istituiva il sistema uninominale: in ogni collegio ogni partito si presenta con un solo candidato ( eliminate le preferenze tanto care a tutte le camarille, impossibili le nomine: viene a prevalere il valore della persona sulla tifoseria per il partito). Chi prende più voti è eletto, gli altri a casa. Ciò è possibile in collegi di 80, 100.000 persone al max perché deve essere conoscibile il candidato ( oltretutto si verrebbe a ridurre del 20% il numero degli eletti rispetto al Mattarellum che fu la trasformazione in legge del voto referendario, tradendone completamente l'indicazione). Se a questo associamo l'anagrafe pubblica degli eletti ( che consentirebbe a chiunque di controllare variazioni patrimoniale ed attività = quando è presente o, se assente per quale ragione; quali leggi presenta, quasli interrogazioni, come vota nelle votazioni non segrete)otterremmo una realizzazione democratica della volontà dell'elettore che, probabilmente, non sarebbe più attirato dall'astensionismo. Perché noi dovremmo eleggere i nostri rappresentanti parlamentari, non il Presidente del Consiglio o della Repubblica, in quel caso dovremmo avere altra Costituzione ed assetto istituzionale. Ora invece continuiamo ad incrementare le violazioni della Costituzione facendole passare per prassi e modifichiamo le istituzioni senza che sia previsto alcun controllo, alcun contrappeso. E' la maniera più subdola e sicura per realizzare la dittatura. Non mi sembra un ragionamento difficle, non credi?
Mi sa che la storia è già scritta!
RispondiEliminaMi sa che questi non sanno manco l'abc della democrazia. Uno si candida se vuole fare politica, non può essere eletto per diritto divino. Altrimenti si riproponga la monarchia, così si risparmia pure sulle elezioni e il gioco diventa scoperto, oltre che duro ...
RispondiEliminaVeramente, alligatore, sono lustri che si candida chi ha solo uno slogan, che sostituisce ampiamente, nelle pance degli elettori, ogni programma ragionato. E poi, col gioco di tiro al piccione per cui si è fatto a gara:dimezziamoli, no decimiamoli...li nostri rappresentanti parlamentari, come se due nominati ( dal partito, dalla 'ndrangheta) fossero meglio di 5, senza minimamente badare a come dovrebbero essere eletti, cos'altro significa se non che si desidera tornare ai tempi del sovrano assoluto. Oggi ne sopravvive al mondo uno solo:monarchia assoluta elettiva col monarca che si definisce santo e si veste di bianco...come qualcuno diceva dei sepolcri. E si, non lo dichiarano, ma i pifferai che seducono le pance proprio li vanno a parare. Ma magari, poverini, non lo sanno, sono anche loro sedotti da altro pifferaio. Quanto alla Ferrari...povero ing. Enzo, si starà rivoltando nella tomba vedendosi così indegnamente rappresentato da chi, è da una vita che promette di scendere in campo, solo che non sa né camminare, né stare in piedi, né scendere e non sa nemmeno cos'è un campo: in vita sua ha imparato a fare solo il superbetto viziosetto figlio dell'oca bianca.
RispondiEliminaLa mia, caro giuseppe armando, era ovviamente una provocazione: se andiamo a votare, e i poteri forti, tramano, più o meno esplicitamente, perchè vada a Palazzo Chigi, chi non si presenta (perchè nessuno lo voterebbe), vuol dire che siamo già in una monarchia, dove si vota solo per finta (non assoluta, ma una democrazia truccata). Io voglio a Palazzo Chigi, chi si presenta con la sua faccia, e vince (anche se non mi piace), e poi, se fa male, fuori ... troppo complicato?
RispondiEliminaquesta volta ti va bene, Bersani, i nemici sono così tanto devastati che quella sedia la raggiungi tu. Ci farai volare?
RispondiEliminaMa era chiaro, alligatore, che la tua fosse ironia. Io ho preso la palla al balzo per approfondire il tema. Perché, vedi, ritengo che democrazia sia non tanto il rituale di votare ( come si fa ed è obbligatorio, in tutti i regimi dittatoriali attuali) ma sia il poter esprimere le proprie scelte, avere tutti le stesse opportunità di esprimerle perché regolate da regole certe ed uguali per tutti. Ma in Italia ciò si è progressivamente negato a partire dal '47. Ed i poteri forti si esprimono tramite quelle associazioni private che sono i partiti, perdurando la violazione dell'art 49 della Costituizione. Sono centri di potere, insieme ai sindacati, che negano al loro interno ogni possibile espressione democratica, per entrambi, per es., la Corte dei Conti non può verificare il bilancio. Noi non eleggiamo il Pres. del Consiglio che è incaricato dal Pres. della Repubblica e legittimato dal Parlamento. L'artificio tipografico di mettere in scheda elettorale il nome del " duce" del partito come primo ministro è antidemocratico: infatti i parlamentari sono obbligati in conseguenza in quanto nominati a scelta del "duce". Nel '93 36.000.000 di cittadini ( oltre il 90% degli elettori) votarono si al referendum radicale che istituiva il sistema uninominale: in ogni collegio ogni partito si presenta con un solo candidato ( eliminate le preferenze tanto care a tutte le camarille, impossibili le nomine: viene a prevalere il valore della persona sulla tifoseria per il partito). Chi prende più voti è eletto, gli altri a casa. Ciò è possibile in collegi di 80, 100.000 persone al max perché deve essere conoscibile il candidato ( oltretutto si verrebbe a ridurre del 20% il numero degli eletti rispetto al Mattarellum che fu la trasformazione in legge del voto referendario, tradendone completamente l'indicazione). Se a questo associamo l'anagrafe pubblica degli eletti ( che consentirebbe a chiunque di controllare variazioni patrimoniale ed attività = quando è presente o, se assente per quale ragione; quali leggi presenta, quasli interrogazioni, come vota nelle votazioni non segrete)otterremmo una realizzazione democratica della volontà dell'elettore che, probabilmente, non sarebbe più attirato dall'astensionismo. Perché noi dovremmo eleggere i nostri rappresentanti parlamentari, non il Presidente del Consiglio o della Repubblica, in quel caso dovremmo avere altra Costituzione ed assetto istituzionale. Ora invece continuiamo ad incrementare le violazioni della Costituzione facendole passare per prassi e modifichiamo le istituzioni senza che sia previsto alcun controllo, alcun contrappeso. E' la maniera più subdola e sicura per realizzare la dittatura. Non mi sembra un ragionamento difficle, non credi?
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